Focus Area: F
Cultura del progetto e responsabilità sociale
Il termine “Agronomo” fu coniato nel XVIII secolo per riferirsi a un esperto di scienze agrarie.
Nei tempi antichi tra i Sumeri, il ruolo di Agronomo era considerato sacro e di esclusiva attribuzione sacerdotale. Gli Agronomi presiedevano il censimento e l'accatastamento delle aree agricole, fondamenta di nuove colonie, e tutte le operazioni della campagna.
L'attività dell'agronomo era considerata sacra perché intervenuta su aspetti fatali per la società legati al cibo e quindi alla sopravvivenza della popolazione umana. L'Agronomo assume la funzione sacerdotale e magistrale, assegnazione delle terre, definire i confini, creazione di sistemi di irrigazione, prescrivere tempi e modalità di coltivazione e raccolta. Anche oggi, l'agronomo concentra la sua attività su aspetti delicati, potenzialmente pericoloso per l'equilibrio ambientale, interviene sui cicli naturali, a volte alterandoli volontariamente per le esigenze di produzione e di cibo, entrare in nuove frontiere estremamente rischiose come la bioingegneria.

Obiettivo 2
Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile
Obiettivo 2.a
Aumenta gli investimenti, anche attraverso il miglioramento della cooperazione internazionale, nelle infrastrutture rurali, ricerca e formazione agricola, sviluppo tecnologico e banche di geni vegetali e animali, al fine di migliorare la capacità di produzione agricola nei paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati

Obiettivo 4
Fornire qualità, opportunità di istruzione e apprendimento eque e inclusive per tutti
Bersaglio 4.4
Aumentare in modo significativo il numero di giovani e adulti con competenze specifiche – anche tecnico e professionale – per l'occupazione, posti di lavoro dignitosi e per l'imprenditorialità da parte di 2030
Obiettivo 4.b
Espandere il numero di borse di studio disponibili per i paesi in via di sviluppo a livello globale di 2020, soprattutto nei paesi meno sviluppati, piccoli stati insulari e stati africani, garantire l'accesso all'istruzione superiore – compresa la formazione professionale, tecnologie dell'informazione e della comunicazione e tecniche, programmi scientifici e di ingegneria – sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo

Obiettivo 8
Incoraggiare duraturo, crescita economica inclusiva e sostenibile, occupazione piena e produttiva e lavoro dignitoso per tutti
Bersaglio 8.4
Migliora progressivamente, di 2030, efficienza globale nei consumi e nella produzione di risorse e tentativo di disconnettere la crescita economica dal degrado ambientale, secondo il quadro decennale dei programmi relativi alla produzione e al consumo sostenibile, con i paesi più sviluppati in prima linea
Bersaglio 8.9
Progettare e implementare le politiche di 2030 promuovere un turismo sostenibile che crea lavoro e promuove la cultura e i prodotti locali

Obiettivo 12
Garantire modelli di produzione e consumo sostenibili
Obiettivo 12.a
Supportare i paesi in via di sviluppo nel potenziamento delle loro capacità scientifiche e tecnologiche, realizzare modelli di consumo e produzione più sostenibili
Obiettivo 12.b
Sviluppare e implementare strumenti per monitorare gli impatti dello sviluppo sostenibile sul turismo sostenibile, che crea posti di lavoro e promuove la cultura e i prodotti locali

Obiettivo 13
Promuovi azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Bersaglio 13.3
Migliorare l'istruzione, consapevolezza e capacità umana e istituzionale per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, adattamento, riduzione dell'impatto e preallarme
Azione 6
Progettazione e realizzazione di corsi di formazione e certificazione delle competenze sulla sostenibilità
In una visione globale della professione che si occupa di sostenibilità, la figura professionale deve definire standard professionali riconoscibili a livello internazionale. Questa sfida mira a standardizzare la formazione e l'accesso alla professione nei vari paesi al fine di rendere possibile nel tempo un sistema di riconoscimento globale automatico.
La forte influenza dell'attività professionale sugli aspetti della salute umana, la sicurezza e il benessere sono riconosciuti a livello globale, tanto da poter essere definita una professione di utilità sociale impegnata per il raggiungimento di un interesse pubblico.
La certificazione delle competenze professionali attesta che una determinata persona ha valutato, secondo regole prestabilite, possiede i requisiti necessari e sufficienti per operare con competenza e professionalità in uno specifico settore di attività.
Lo strumento che verrà messo in campo saranno le linee guida internazionali per fornire criteri univoci e schemi omogenei per definire un sistema di certificazione delle competenze professionali sull'agronomia sostenibile.
La certificazione della professionalità e il mantenimento delle competenze sono requisiti globali sono il presupposto per la libera circolazione dei professionisti e soprattutto la diffusione di buone pratiche professionali in termini di sostenibilità.
Progetti pilota attivabili
I progetti pilota possono riguardare uno o più target degli obiettivi individuati nonché uno o più indicatori generali. Ai fini della verifica e misurabilità e relativa contabilità nella definizione del progetto esecutivo, saranno individuati indicatori specifici tra quelli definiti nel Global Indicator Framework 2019 degli SDG.
I progetti pilota attivabili nell'Azione F.6 sono i seguenti:
• corsi di formazione sul tema della sostenibilità
• standard professionali per la sostenibilità
• master con temi legati alla sostenibilità
• certificazione della professione sostenibile
• attivazione di borse di studio
• gemellaggi professionali