Focus Area: B
Cibo e rifiuti alimentari
Il cibo e lo spreco alimentare sono indicatori dell'efficienza della produzione agricola in un'azienda agricola. Gli anelli della filiera alimentare sono valutati rispetto al rapporto consumo-produzione. Un altro elemento di misurazione è rappresentato dalla diversità culturale dei consumi.
Il cibo come marchio culturale: la sua scelta determina anche il suo status sociale. Ma come e quanto produrre? È necessario dare risposte tecniche concrete alle disuguaglianze e contraddizioni per la costruzione di una società democratica e di una prospettiva di sviluppo.

Obiettivo 8
Incoraggiare duraturo, crescita economica inclusiva e sostenibile, occupazione piena e produttiva e lavoro dignitoso per tutti
Bersaglio 8.4
Migliora progressivamente, di 2030, efficienza globale nei consumi e nella produzione di risorse e tentativo di disconnettere la crescita economica dal degrado ambientale, secondo il quadro decennale dei programmi relativi alla produzione e al consumo sostenibile, con i paesi più sviluppati in prima linea

Obiettivo 12
Garantire modelli di produzione e consumo sostenibili
Bersaglio 12.2
Ottenere una gestione sostenibile e un uso efficiente delle risorse naturali
Bersaglio 12.3
Dimezza lo spreco alimentare globale pro capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e riduci le perdite alimentari durante la produzione e le catene di approvvigionamento, comprese le perdite post-raccolta
Bersaglio 12.8
Garantire che tutte le persone, in ogni parte del mondo, disporre delle informazioni utili e della giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura

Obiettivo 15
Proteggere, ripristinare e promuovere un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre
Bersaglio 15.9
Integrare i principi dell'ecosistema e della biodiversità nei progetti nazionali e locali, nei processi di sviluppo e nelle strategie e nei rapporti per la riduzione della povertà
Azione 2
Da un lato, le statistiche mostrano la crescita del numero di coloro che soffrono la fame e a questo contribuiscono all'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, la diminuzione delle risorse economiche delle popolazioni più povere, l'accesso limitato al mercato e al cibo. D'altro canto, è confermato che la terra può nutrire sufficientemente tutti i suoi abitanti. Infatti, sebbene in alcune regioni permangano bassi livelli di produzione alimentare, a livello globale questa produzione è sufficiente a soddisfare sia la domanda di cibo attuale che quella attesa per il futuro.
Allo stesso tempo, questi dati indicano l'assenza di una relazione di causa-effetto tra crescita della popolazione e fame, e ciò è ulteriormente dimostrato dalla deplorevole distruzione di derrate alimentari in funzione del profitto economico.
La fame non dipende così tanto dalla scarsità di materiale, ma piuttosto sulla scarsità di risorse sociali, il più importante dei quali è di natura istituzionale. Questo è, mancano istituzioni economiche in grado di garantire l'accesso a un'alimentazione regolare e adeguata, e per soddisfare i bisogni legati ai bisogni primari e alle emergenze di vere crisi alimentari.
In questo contesto, la gestione dei flussi di produzione alimentare diventa cruciale per sostenere o meno lo sviluppo sociale delle popolazioni produttrici.
È quindi chiaro che “Progettare il cibo” è necessario.
Per design si intende l'insieme delle fasi di pianificazione e pianificazione delle attività che porteranno a un risultato atteso, che può essere totalmente, parzialmente o addirittura mancato.
Quasi tutte le attività umane ricorrono, più o meno efficacemente, alla pianificazione attraverso i mezzi più appropriati, strategie e azioni per raggiungere determinati obiettivi.
In particolare, “progettare cibo” significa organizzare e razionalizzare un'attività di filiera.
In un processo di supply chain operano gli stakeholder, i vari agenti economici, che intervengono direttamente o indirettamente. Il risultato atteso è soddisfare i consumatori’ fabbisogno alimentare in termini di fabbisogno nutrizionale, qualità e sicurezza alimentare, in un contesto di sostenibilità ambientale e tutela dei diritti sociali.
In virtù di queste aspettative, progettare il cibo è davvero complesso e pianificare la catena alimentare lo è “lavoro” in continua trasformazione visti gli aspetti sempre più numerosi che il design deve necessariamente coinvolgere. Infatti, Non si possono prescindere dalle scelte progettuali considerando alcuni aspetti fondamentali come la sicurezza, salute e benessere degli animali, protezione delle piante, produzione e distribuzione alimentare, innovazione nel settore alimentare.
Food design significa anche proteggere i consumatori dai rischi associati al cibo, dal campo alla fattoria e dalla fattoria alla tavola.
La macchina di progettazione viene utilizzata sulla base delle esigenze e delle richieste dei consumatori, attraverso il quale si risale la filiera e si definiscono le strategie progettuali. A questa fine, la raccolta dei dati sulle tendenze e le abitudini di consumo alimentare è fondamentale per comprendere meglio cosa ci si aspetta di trovare sulla tavola e meglio orientare le scelte progettuali.
Progetti pilota attivabili
I progetti pilota possono riguardare uno o più target degli obiettivi individuati nonché uno o più indicatori generali. Ai fini della verifica e misurabilità e relativa contabilità nella definizione della progettazione esecutiva, saranno individuati indicatori specifici tra quelli definiti nel Global Indicator Framework 2019 degli SDG. I progetti pilota attivabili nell'Azione B.2 sono i seguenti:
– Pianificazione della produzione e fabbisogno alimentare
– Qualità alimentare e filiere produttive
– Flussi di produzione alimentare e sviluppo sociale
– Nuovi consumatori e cambiamenti nella produzione agricola
– Spreco ed energia